giugno 07, 2012

Journal*20 ::il monologo dell'ape::

(e allora rovescio tutto quello che ho
nelle tue mani
assapora 
quel 
che resta
di me)

4 commenti:

  1. Se c'era qualcosa prima del "qualcosa", quella era l'ape. Ma prima delle ali, prima delle striature... prima dell'ape, sarebbe giusto cercare il sapore dell'ape. Il sapore dell'ape creò quindi l'ape.
    Non è possibile, dissero coloro i quali stavano ascoltando.
    Quale organo sensoriale avrebbe potuto percepirne sapore se all'origine fu il sapore dell'ape e nulla che potesse sentirlo? Era questa la logica del loro dissentire.
    Ma poiché essi erano lì per imparare e non per confutare ciò che veniva esposto, ad un certo punto, nel medesimo istante, il brusio si arrestò ed ogni bocca rimase serrata nell'apprendere ciò che al suo interno stava accadendo. Sotto ogni lingua fece comparsa una vibrazione e da dove la saliva sgorgava ne uscì un'ape. Chi urlò, chi più tempo ebbe ad accorgersi del "visitatore" inatteso, ognuno toccò con lingua l'ape e ne ebbe percezione e gusto, prima di spalancare la bocca per dar fuga all'indesiderato ospite.
    Che sortilegio, urlarono in molti. Ora le nostre bocche si riempiono d'api!
    Parole, urlò il maestro.
    Parole e nulla più. Dove sono le vostre api? Le vedete forse attorno a voi? Oppure le avete tutti ingoiate?
    Eppure era certamente un'ape quella che avevo in bocca, disse uno di quelli. Tutti gli altri lo seguirono in coro.
    Guardatevi intorno allora. Dove sono le vostre api? Dalle vostre bocche ho visto uscire solo parole. Nondimeno ad esse credo, ma vi chiedo di riflettere sulla domanda: ciò che avete sentito cosa era?
    Una forma, un movimento e infine... un gusto, risposero quelli.
    Eppure niente api, disse egli rivolgendosi all'aria che stava sopra di loro. E come fate a dire che quello fosse proprio il sapore dell'ape se ognuno di voi ha vissuto dunque un'illusione?
    Nessuno seppe rispondere.
    Io ricordo di aver ingoiato un'ape mentre camminavo per i campi, il mese scorso, disse timidamente un ragazzo. Il sapore era il medesimo, aggiunse.
    Tutti ebbero a ridere ed egli arrossì di vergogna.
    Egli ha buoni argomenti per sostenere che quello che oggi ha sentito sia stato il sapore di un'ape. Ma voi altri?
    Nessuno rispose.
    Vi dirò allora che tutti voi avete buoni argomenti. Perché ogni sapore già vi appartiene come idea, benché non lo abbiate percepito prima, in ciò che si addensa nel mondo sensibile a cui tutti ancora troppo alacremente vi avvinghiate.

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  2. Risposte
    1. Ho preso spunto dall'illustrazione (bella, complimenti) e dall'"assapora".

      E poi forse avevo anche mangiato un po' pesante ieri sera :)

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  3. no dico sarai un genio le ultime righe sono perfette, dicono qualcosa che avrei voluto dire io..facciamo così, dove non arrivo io poi arrivi tu con la tua bella scrittura ok? :)

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